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L’incredibile cavalcata dalla X alla VI subì un brusco colpo quando venimmo sorteggiati nella VI.384: i soli nomi degli avversari ci facevano tremare le vene dei polsi. Ci trovammo due schiacciasassi nel girone, Mohicani e Sala al Barro, squadre che mai avevamo avuto il ‘piacere’ di incontrare, più l’Imbariegh Fc, squadra decana del girone con due coccarde appese sul petto. Queste tre squadre volevano dire una cosa sola: 0 punti in 6 partite negli scontri diretti. Noi guardavamo con ironia e umiltà a quello che avremmo potuto fare, ovvero giocarcela con l’altra neopromossa Fallimento, contro cui avremmo esordito, e contro Fantacapacity, probabilmente l’unica altra squadra abbordabile del lotto. Salvarsi era una cosa pazzesca, qusi impensabile: se non avessimo esordito con una vittoria probabilmente saremmo stati spazzati via dalle restanti partite del girone d’andata. Il mercato era in linea con gli obiettivi: alla corte del traghettatore Doruk Askiner si era accasato il solo Alexander Picariello, ottimo regista italiano, mentre ci salutarono di lì a poco Cay Felles, che ripagò gli sforzi fatti per la sua crescita, ed anche il grande Yiorgos Exarchou, che se ne andò con la bellezza di 73 reti in 120 partite, record forse imbattibile. Dalle giovanili arrivarono qualche euro, dato dalle cessioni di Gabbani e soprattutto Iacopo Pignatta, ma il nostro profilo era molto basso. A complicare tutto ci si mise anche l’infortunio a Ram Milo patito al primo turno di Coppa, che perdemmo con un sonoro 3-0 in casa del meno titolato SgavaTeam: venne acquistato per l’occasione il peraltro esperto portiere Daniel Carbò, che alla fine ci portò anche un’insperata plusvalenza. L’esordio eppure fu ottimo: alla prima giornata, quella che sembrava già un'ultima spiaggia, ci portò 3 dei 15 punti che ci eravamo messi in testa di conquistare. Arrivarono con un sonoro 4-1 al Fallimento, grazie a due gol di Brinkmann, più uno a testa di Elwood e Gervazzi. Ma eravamo fuori dalla Coppa, all’inizio di un ciclo terribile, in cui infrangemmo tutti i record negativi che detenevamo. In casa di Mohicani, comunque, rischiammo il colpaccio, ottenendo una sconfitta per 1-2 che poteva farci tirare un sospiro di sollievo perlomeno dal punto di vista della differenza reti: il gol di testa di Jegier addolcì la pillola. Fu però un fuoco di paglia, dato che Sala al Barro ci spazzò via in casa per 0-5, peggior risultato di sempre in casa, e seconda partita in cui in casa non segnavamo neppure una rete, dopo l’indolore 0-2 contro LSVsN dell’anno precedente. Gìù per quella china ci prendemmo 4 sberle (a una) anche da Imbariegh, bissando la sconfitta in casa, altro record negativo; e come se non bastasse perdemmo anche in casa del difensivissimo Dueville Calcio, con un risultato scoppiettante, 4-5. Brinkmann realizzò altre due reti, se non altro confermandosi bomber di livello: al suo fianco arrivò Catalin Popescu, grande mezza punta romena, che subì il peso di rialzare un attacco che aveva poco da dire in una serie come questa. Erano intanto 4 le sconfitte consecutive e le partite senza vittorie. Dopo 5 partite Sala al Barro dominava con 15 punti, 18 gol fatti e uno solo subito, a +5 dalla coppia Mohicani, che aveva perso l’importante scontro diretto contro i lombardi, e Imbariegh, ovvero tutto secondo pronostico. In coda il terzetto a soli 3 punti vedeva noi, ma con miglior differenza reti (-7), Fantacapacity e Fallimento (entrambe a -9). Diventava decisiva la parte centrale del campionato, in cui avremmo incontrato proprio i piemontesi, e i pugliesi di Rams80Barletta, squadra equilibrata ma comunque a noi superiore. Contro il Rams sfoderammo la partita della vita, anche se andammo sotto al 4’ minuto d gioco, e l’abisso della retrocessione ci spalancò le porte. Qualcosa dev’essere successo in quel primo tempo, qualcosa a cui non eravamo abituati da anni, e cioè la paura e il bisogno di lottare per un obiettivo difficile, cosa che non accadeva dai tempi della X.751. Antolli colse la palla al balzo, e ri risvegliò dal torpore, realizzando i primi gol in campionato, e facendoci andare al riposo sul 2-1 per noi. Nel secondo tempo, riuscimmo noi a metter sotto il Barletta, e segnammo altre due reti: con Gervazzi e Picariello. I punti erano 6 a 8 giornate dalla fine, ne mancavano 9. Il giorno della nostra partita numero 100, arrivò la prima vittoria esterna in VI, e una delle più belle in assoluto: allo Stadio Olimpico di Ovada, davanti a quasi 25.000 spettatori, ci giocammo la stagione e la nostra storia. Il nostro contropiede ‘leggero’, reso più difficile dalla mentalità ormai sotto stress, compì il miracolo: al 30’ Roberto Del Nero scoccò un tiro imparabile dal limite dell’area che si infilò sotto la traversa, ammutolendo l’Olimpico, poi Jegier sprecò l’occasione del raddoppio. Ci pensò Fiori a ristabilire le distanze segnando un facile gol, poi a inizio ripresa sfiorò il colpo del ko. L’assedio, peraltro sterile, di Fantacapacity si interruppe quando a sorpresa, Toni Katila si ritrovò a tu per tu con l’incerto Ziembla, e lo trafisse con un piattone. Mancava quasi mezz’ora, ma riuscimmo a tenere e portare a casa gli altri preziosissimi tre punti, forse quelli decisivi. Al ritorno 7 giorni dopo infilammo l’incredibile terza vittoria consecutiva, forse l’unica che davamo per scontata, infliggendo un 5-2 ricambolesco ai nostri diretti avversari. Poi perdemmo con Rams80Barletta, ma eravamo già a 12 punti. Dopo 9 giornate, eravamo a -3 dal nostro obiettivo, mentre il trittico SaB, M e Ifc era contenuto in 3 punti, dai 25 ai 22. Noi addirittura quarti, ma con dieci punti in meno della terza, poi Dueville Calcio e Rams80Barletta; chiudevano con 3 punti a testa Fallimento e Fantacapacity, che ci stavano in pratica regalando la salvezza anticipata. Intanto cedemmo altri giovani calciatori, Gaudiano e Piovani, e vendemmo anche Eraldo Guerrera dopo una sessantina di partite nella nostra squadra. Economicamente ci stavamo risollevando, e la salvezza pareva cosa fatta, più per demerito dei nostri avversari che per meriti nostri. Furono le partite centrali della stagione, quelle 3 vittorie consecutive dalla 6^ alla 8^ a garantirci la salvezza. Senza di quelle avremmo potuto fare ben poco, dati gli scontri in sequenza contro i 3 mostri sacri. La matematica certezza la trovammo nell’incredibile retour-match contro Dueville Calcio, che a fine primo tempo ci vedeva sotto per 2-1. Il gol vittoria, in una partita pazzesca ma meritata, lo siglò finalmente Popescu, al primo gol ufficiale, poi andammo in vacanza. Ci togliemmo lo sfizio di battere uno dei tre mostri sacri, Imbariegh Fc, sul loro campo, che sancì ulteriormente la salvezza al di là della differenza reti: loro erano usciti dalla corsa per la promozione e ci regalarono molto, noi addirittura non prendemmo gol, e vincemmo 2-0 in una gara, l’ennesima, incredibile. Eravamo salvi, e conquistammo a sorpresa addirittura il quarto posto, pur con soli 18 punti: le ultime tre giornate ci videro soccombere contro Sala al Barro (0-3 fuori), Mohicani (2-6 in casa, record di gol subiti in casa), ed anche contro il già retrocesso Fallimento, in un divertente 3-4 fuori casa, con Brinkmann che realizzò il suo sesto gol in campionato, che gli permise di chiudere al 7° posto in classifica marcatori. Vinsero in coabitazioni due mostri del gol, Fabio Mascolo di Mohicani e Andrè Dautel di Imbariegh, con un gol in più dell’altro ‘gemello del gol’ di Mohicani, Ian Gallone. Guzovskiy con 4 reti entrò nella top 15. Proprio Mohicani vinse lo scontro diretto all’ultima giornata contro Sala al Barro, che sulla carta era di poco inferiore: 4-2 per i padroni di casa il risultato, con entrambe le squadre che chiusero il campionato a punteggio pieno in casa, 7 vittorie su 7. La differenza reti fece davvero la differenza, +36 per SaB, +35 per M, ma con più gol fatti per i secondi: 47-12 e 46-9, il gol del campionato lo siglò Toño Erreguerena al 67’, accorciando le distanze per Barro. Senza quel gol, Mohicani sarebbe stata meritatamente promossa, per più gol fatti. Un calvario per Mohicani che non sarebbe più finito, una cicatrice che mai si rimarginerà: era il 4° secondo posto consecutivo in VI.384 (precedentemente dietro Turbolenti -5 pt.-, Le Pentere -1 pt.-, Tom Joad -3 pt.-, Sala al Barro -0 pt.-), e la stagione successiva arriverà il quinto (dietro Hazzard74 di 3 pt.). Poi fallirà, ma Mohicani è forse stata la squadra più forte che abbiamo mai incontrato, e che avrebbe potuto ambire anche a vette di III o di II. A fine stagione, inizò il ricambio: il giovanissimo canadese Paolo Carosio sostituì uno spento Giuseppe Antolli, Txomin Chirmìas in porta andò a fare il secondo al posto di Fabio Walker, ma il colpo grosso fu l'arrivo di Mauro Sabatini a centrocampo, rilevando il posto al grande Henryk Budzikowski, la bandiera della nostra squadra. Altri giovani riuscirono ad accasarsi altrove: Luigi Sacconi e soprattutto Enzo Fattorusso, grande regista. Era stato un campionato straordinario, che aveva messo a dura prova la nostra tattica e i nostri calcoli: ce lo giocammo in casa di Fantacapacity, ma fummo aiutati dal fatto che nè i piemontesi e nè Fallimento riuscirono a raccogliere quello che forse avrebbero meritato. La classifica si spaccò in due, le tre grandi sopra, e noi tutti dietro. Ci salvammo noi, e ottenemmo il quarto posto, in virtù degli scontri diretti, e grazie alle nostre abilità tattiche: eravamo tutto fuorchè la quarta forza del campionato, ma forse eravamo tra le prime sei. Stava per iniziare il grande rinnovamento, che iniziò con l'abbandono del traghettatore Askiner, e che prosegì con lo sfoltimento della rosa ormai invecchiata, ma che tante soddisfazioni ci aveva portato. Ma ci sarebbero voluti almeno 2 anni per portarla a compimento. |