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La stagione 33 iniziò nel caldo giugno del 2007, quando in una nottata piena di colpi di scena vennero sorteggiati i gironi delle 10 divisioni del campionato italiano. Noi venivamo dalla prima promozione, ottenuta al terzo, doloroso tentativo. La squadra era già tranquillamente competitiva per un cammino agevole, contando anche sul fatto che in IX le promozioni erano due. Non furono necessari particolari rinforzi: l’arrivo del fortissimo Jenel Angheluta in porta aveva chiuso il conto per quello che riguardava il reparto difensivo, uno dei più forti in assoluto per la serie di riferimento, che già nella stagione precedente aveva concesso solo 4 reti in 14 partite. Furono venduti Gold e il gioiellino delle giovanili Giorgio Melchiorri, primo uscito dal settore primavera, e a campionato in corso arrivò anche un grande attaccante che andò a rilevare Nuccio Mazzoleni, che seguirà Melchiorri al Florida666: Giuseppe Antolli, fotocopia del suo anziano predecessore, ma con margini di miglioramento certamente più ampi. In attacco accanto a lui venne riconfermato Peter Almell, scelta che si rivelerà decisamente propizia, mentre il centrocampo era saldamente nelle mani dell’ormai collaudato trittico Sonsol-Paulino-Budzikowski. Sulle fasce l’imbarazzo della scelta era tra Guzovskiy, Gervazzi, Benedit e il solito Rohtla. In difesa, Giulietti guidava con sapienza Vettori e Reyes, con Mehls e Neumayr rincalzi. La rosa si chiudeva con i veterani Sarapaa e Canciller in cabina di regia, e il redivivo Exarchou in attacco. Casablanca manteneva il ruolo di vice-Angheluta. Il girone pareva un semplice esercizio di stile: Papoinz Utd, Sc Neapolis e Prodesse erano squadre discrete, ma lontane anni luce dalle nostre capacità. Real Guazzino, retrocessa dall’VIII, era addirittura inferiore, per non parlare di Californication e Cavalieri sulla Tempesta, che si sarebbero giocate la salvezza. Big Toasty verrà fatto fuori praticamente subito a causa di una gestione economica a dir poco imbarazzante. Bastarono poche giornate per mettere le cose in chiaro: la nostra difesa era impentrabile, e il nostro attacco riusciva , a differenza delle precedenti stagioni, ad essere incisivo anche per vie centrali. Il centrocampo poteva giocarsela con tutti, eccezion fatta forse per Sc Neapolis, che però non aveva un attacco particolarmente dotato. Spazzata via Big Toasty alla prima (con doppiette di Almell e Mazzoleni, la coppia d’attacco, oltre che di un Guzovskiy sempre più in forma) e sudata la trasferta in casa del Papoinz Utd (rete decisiva di Giulietti a un quarto d’ora dalla fine), la terza sfida ci vide di fronte al Real Guazzino, come detto già in VIII: il risultato fu di 5-0 per noi (con 2 gol di Budizkowski, finalmente incisivo anche sotto porta), il che ci permetteva già di essere primi a pari merito con Prodesse, che pur aveva una differenza reti maggiore della nostra. Complice un pareggio contro Papoinz, Sc Neapolis, si fermava terzo a 7 punti. La quarta e la quinta giornata ci metteva di fronte alle uniche due squadre ancora in grado di impensierirci: Neapolis (da noi indicata come favorita per la conquista della promozione) e Prodesse, fin lì schiacciasassi al pari nostro. Fu un'estate caldissima, ma piena di soddisfazioni. Sc Neapolis, di cui temevamo il centrocampo, fu distrutta 4-1, grazie a due perle di Yiorgos Exarchou che ribaltarono il gol iniziale di Patarnello. Nel finale, Benedit e Almell incrementarono il vantaggio e suggellarono la vittoria. Drammatica fu invece la sfida contro Prodesse, che continuava a vincere. Al Panama Sprizz Arena ci fu una delle partite più emozionanti della nostra storia. Dopo un inizio molto nervoso (Gervazzi ammonito e Ciuraskis infortunato), alla mezz’ora improvviso botta e risposta Vettori-Usai: il primo tempo finì senza sussulti, 1-1. Nella ripresa il solito Almell sfiorò il gol del vantaggio dopo pochi istanti, ma Calinoiu compì un autentico miracolo sulla botta del centravanti svedese. Peter seppe però aspettare il momento per la sua rivincita: al 71°, raccogliendo uno splendido cross di Luis Benedit, girò di testa verso la porta di Prodesse, e stavolta a nulla valse il volo del portiere rumeno: eravamo in vantaggio. Purtroppo, mentre ancora festeggiavamo il gol (il 6° in 5 partite) della punta, fantasticando su un ipotetico primo posto solitario, arrivò la doccia fredda. Dopo solo 120 secondi Vettori appoggiò malamente il pallone verso Angheluta, Albert ne approfittò e mettendo a sedere il nostro estremo difensore, entrò in porta con il pallone; e non era finita lì. Un minuto dopo, con i nostri ancora storditi per l’assurdo errore che era costato il pareggio, Wolowicz raccolse un pallone dalla destra, e con uno splendido gesto tecnico fece secco Angheluta per la terza volta in 74 minuti. Eravamo sotto. Passato lo sbandamento, e con solo un quarto d’ora di tempo per recuperare il passivo, fu Yiorgos Exarchou a provare a scuotere i nostri, con una magia su punizione, ma purtroppo il pallone uscì di un soffio. Proprio quando sembravamo rassegnati, fu chiaro a tutti chi sarebbero stati gli uomini del match. Uno di questi, fu Carlos Gervazzi, nel bene e nel male. Dopo 81 minuti, un break di Budzikowski imbeccò l’ala sudamericana involata di fronte al portiere: il tocco sotto impresse al pallone la traiettoria giusta per infilarsi in rete. Il pareggio era almeno raggiunto. Dopo 5 minuti, un innocuo pallone dalle parti di Calinoiu venne arpionato dallo stesso Gervazzi, che però colpì duramente anche il viso del portiere avversario: rosso per Carlos, e il portiere romeno dovette abbandonare il terreno di gioco. Purtroppo per Prodesse, il portiere di riserva si era già infortunato nel prepartita, così tra i pali fu costretto ad andare Charbonnier, centrocampista con un oscuro passato come estremo difensore. A due minuti dalla fine, ancora Almell volò per colpire l’angolo calciato da Exarchou, e per il francese improvvisato portiere non ci fu niente da fare. Vincemmo 4-3 in casa dei nostri rivali, con bordate di fischi all’inidirizzo dei nostri e in particolar modo di Carlos Gervazzi, che ammise in seguito di aver volutamente colpito Calinoiu, avendo notato nel prepartita l’infortunio accaduto al suo sostituto. La squalifica era già stata emessa però, e non ci furono altri provvedimenti di sorta, se non un multa alla società. Eravamo primi da soli, 15 punti contro i 12 di Prodesse, sette in più di Sc Neapolis, che era al terzo posto. Alla 6^ ci sbarazzammo di Californication in una partita molto noiosa, e risolta dalle reti di Vettori, Mazzoleni, e ancora di Almell. Chiudemmo il girone d’andata ancora una volta a punteggio pieno, travolgendo Cavalieri sulla Tempesta per 4-0, con doppietta di Benedit, e ancora con un gol di Almell. Nel retour-match furono ben 7 le reti inflitte agli avversari, mentre Antolli aveva già rilevato il posto in attacco di Mazzoleni. Poi un altro 4-0 a Californiation. Il ritorno contro Prodesse fu senza il pathos dell’andata: troppo più forti noi, ed altre 4 reti inflitte alla squadra emiliana (doppietta di Antolli, primo gol da antologia). Poi, con ben 4 match point, andammo a giocare a Napoli. Stavolta però perdemmo, anche se con molta sfortuna. Il risultato finale di 3-1 non rispecchiava i valori in campo, ma non era certamente un dramma. A tre giornate dalla fine avevamo ancora 5 punti di vantaggio su Prodesse e 8 dalla terza posizione. Festeggiammo l'annunciata promozione alla 12^, battendo Real Guazzino in scioltezza. La coccarda venne invece conquistata una settimana dopo, contro Papoinz Utd, che tanto all’andata ci aveva fatto soffrire. Fu ancora 4-0, così come nelle 3 precedenti vittorie. Restava la delusione di quella sconfitta contro Neapolis, che aveva interrotto una serie positiva di ben 26 risultati utili consecutivi, serie che durava dalla sciagurata partita del febbraio precedente, quel famigerato 1-3 casalingo contro Boca al Lupo. L’ultima partita fu una passerella per tutti, soprattutto per Almell, che dominava la classifica marcatori con 13 reti, una più di Peyo Foque, il cecchino del Neapolis. Contro Firecats, squadra che aveva rilevato Big Toasty, Peter ne infilò addirittura 4, con tutta la squadra che giocava per lui. Il 6-2 finale suggellava il nostro arrivo nel calcio che contava, e Peter alzava il trofeo di bomber della serie con lo strepitoso risultato di 17 reti realizzate in 14 gare. Foque chiuse dietro di 4 lunghezze, mentre il capocannoniere in carica Andrenacci (Prodesse) si fermava a 12. A 11 Albert Punteros, del Papoinz Utd, mentre Luis Benedit, con 7 gol agganciava Geerinck (Real Guazzino) e Todtling (Neapolis) al quinto posto. Era già ora di fare i bagagli, aggiungendo qualche piumino un po’ più pesante, perché, come si dice, più si sale e più fa freddo. L’VIII serie era finalmente realtà, così come il secondo trofeo consecutivo. L’amichevole celebrativa, come ormai di consueto, venne giocata contro gli ex co-gironisti di Tsunami Pitbull, reduci da un'incredibile delusione nella vecchia X.751. In quella partita venne schierato in campo anche il nuovo colpo di mercato, il panzer danese Erland Brinkmann, che andava a sostituire uno straordinario Peter Almell, che andò a sua volta a ricoprire il ruolo di jolly d’attacco, al posto di Rohtla, venduto per pochi spiccioli al Landrynka. Intanto Canciller si ritirava dal calcio giocato, oramai alla soglia dei 34 anni. La stagione 34 stava per iniziare, e stavolta sarebbe stata davvero dura: serviva un sorteggio fortunoso per poter ambire alla salvezza, e arebbe servita ancora più fortuna per poter puntare in tempi recenti ad una incredibile terza promozione. Il nostro sogno stava iniziando a prendere consistenza. Dragoon FC - 39 punti - Campione IX.726, stagione 33 Peter ALMELL - 17 reti - Capocannoniere IX.726, stagione 33 |